Quarta Domenica di Avvento
Il viaggio di Akim
Ormai erano passati già molti giorni di cammino da quando aveva lasciato la sua città natale e Akim cominciò a sentire che la stanchezza, condivisa con i suoi coraggiosi compagni di viaggio, si stava trasformando in un sentimento nuovo, che non aveva mai conosciuto prima.
Ormai provava affetto verso Maathan, che nonostante i suoi dolori, proseguiva con tenacia. E verso quell’uomo paralizzato e i suoi compagni che lo trasportavano… Poco dopo incontrò due uomini eleganti, riccamente vestiti, con bagagli pesanti finemente lavorati, trasportati su cammelli. Gli raccontarono di meravigliosi paesi lontani, di palazzi lussuosi e ricche città fortificate dove regnavano re e regine coronati e agghindati da monili in oro e pietre preziose. Akim li ascoltò incantato e trovò davvero strano che gente ricca e sapiente come quegli uomini, andasse a cercare un bambino nato in una misera capanna. Ripensò al suo sogno di cercare un mondo migliore, anche lui voleva essere un uomo ricco e nobile un giorno, chissà che bello sarebbe stato portare una corona in testa, indossare eleganti mantelli e vivere in lussuosi palazzi.
Stava ancora immaginando tutte queste cose quando l’angelo Giovanni gli apparve di nuovo e gli disse: “Akim, a che ti servono tante ricchezze e un elegante mantello? Guarda che i mantelli a volte non servono a niente, coprono soltanto qualcosa di sbagliato e non fan vedere ciò che si è veramente! Tu sii te stesso, col tuo niente, (h) sarai già un dono preziosissimo per Gesù”. Akim non capiva, ma si rassegnò e continuò il cammino insieme agli altri, ai ricchi viaggiatori, all’uomo paralizzato, alla donna malata e ai poveri pastori. Venne sera, c’era solo la luminosa stella cometa a fare da compagnia ai viandanti.
Maathan accusava forti dolori e stanchezza, si mise a piangere e stentava nel cammino. Era la prima volta che si lamentava durante il tragitto. Uno dei ricchi viaggiatori decise allora di scendere dal cammello e far salire la donna al suo posto. Akim rimase molto colpito e ammirò molto quel gesto. Pensò che in fondo ormai erano un gruppo di viaggiatori via via sempre più affiatati tra loro, stavano diventando amici, come lui non aveva mai avuto prima, tu con la stessa meta: Gesù.
Cammina e cammina, sempre seguendo la stella, Akim sentiva la nostalgia di casa. Era da tempo che viaggiava e quella compagnia per lui era diventata come una famiglia: (i) con loro stava bene, sentiva che stava nascendo dentro di lui un legame profondo con quei suoi compagni, tanto che già da qualche giorno non pensava più così spesso al suo sogno di trovare “il mondo migliore”. La stella era lì, sempre a far da guida
(h) Dal secondo libro di Samuele: 2 Sam 7, 5. 8-9
(i) Dal libro dei Salmi: Sal 88, 27. 29